Il richiamo turistico

Mantova è la cornice ideale in cui ambientare gli eventi proposti e il centro storico, da parte sua, non può che trarne giovamento: non è un mistero che il nostro borgo medievale appaia spesso vuoto, il rapporto con i suoi abitanti infreddolito come due coniugi che non trovano più gli stimoli di un tempo. I teatri, le piazze, i vicoli, storicamente scenografia pulsante della vita mantovana, gradualmente sbiadiscono, diminuendo la loro attrattiva nei confronti della cittadinanza. 

Le manifestazioni si presentano, così, come appuntamenti annuali fissi e variopinti con alcune tra le più nobili forme d’arte, risvegliando lo stupore di partecipare ad eventi unici nel loro genere circondati dalle maestose pareti dei nostri splendidi monumenti o seduti ammirando i particolari decorativi di uno dei nostri teatri.

La città risponde nei colori del giorno e della notte, prima o dopo lo spettacolo l’occasione è quella giusta per fare quattro passi, scoprire nuovi scorci che sembrano dipinti, angoli nascosti mai immaginati, affacciarsi sui laghi apprezzandone la calma e le sfumature.

Poi un’occhiata alle vetrine in vista di qualche acquisto, quattro chiacchiere con amici ritrovati e finire in bellezza pasteggiando con prodotti tipici in un locale accogliente.

Senza considerare la potente attrattiva che festival artistici, ancor più se intrecciati con i costumi locali, hanno su visitatori e turisti italiani e stranieri. La città di Mantova diventa una meta ancor più desiderabile, poiché alla classica visita del patrimonio storico e naturale si unisce, da valore aggiunto, la possibilità di conoscere e vivere un’esperienza folcloristica in prima persona, immergendosi nelle atmosfere tipicamente autoctone.

Tutto ciò perfettamente in linea con le nuove esigenze ‘slow’ e low-cost del turismo, una tendenza sviluppata e piena di potenzialità già fortemente assimilata dal maggior numero di città d’Europa.